L’ultimo weekend di giugno abbiamo deciso di lasciare per una notte la nostra bimba ai nonni e siamo partiti per un meraviglioso trekking sulle Dolomiti di Brenta. Io non le avevo mai viste così da vicino e devo dire che il panorama lassù a 2500 metri è pazzesco, sembra quasi lunare! A livello di bellezza non hanno nulla da invidiare alle “classiche” Dolomiti (a mio parere!). Continuate a leggere, vi spiego il percorso che abbiamo fatto.
Trekking sulle Dolomiti di Brenta passando per tre rifugi
Per iniziare il nostro trekking sulle Dolomiti di Brenta abbiamo preso la telecabina per Pradel a Molveno. Dopo una piccola sosta caffè al ristorante Del Brenta e una foto dalla terrazza panoramica (da cui si può godere di una meravigliosa vista sul lago di Molveno) siamo partiti percorrendo il sentiero 340. Da qui il cartello segnala 4 ore di cammino.
La prima ora di cammino, cioè fino al rifugio Croz dell’Altissimo (1480m), è stata piuttosto piacevole; il sentiero non ha praticamente dislivello (poco più di 100m), inoltre il primo pezzo è tutto sottobosco, dunque abbiamo goduto anche di un certo fresco.
Il sentiero fino a questo rifugio, quindi, è facilmente percorribile anche dai bambini, se pensate ad un’uscita insieme a loro.
Dal rifugio Croz dell’Altissimo abbiamo proseguito in direzione rifugio Selvata (1630m), dove abbiamo fatto una sosta più lunga per pranzare. Siamo arrivati qui in circa un’ora di cammino (il cartello segnala 40 minuti) sempre mantenendo il sentiero 340. Il panorama inizia ad essere davvero bello; il sole picchiava davvero e l’ombra in questo pezzo era veramente poca… insomma, siamo arrivati al Selvata con le gambe abbastanza pesanti 😀
Panino e caffè, poi siamo ripartiti alla volta della destinazione finale, il rifugio Pedrotti (2491m). Dal Selvata al Pedrotti abbiamo impiegato circa 2.30h, percorrendo il sentiero 319. La prima parte è tutta a zigzag, dopodiché si passa da una zona erbosa dove è presente anche una sorta di pianoro che ci ha aiutati a riprendere fiato, prima dell’ultimo sforzo. Sulla prima parte del sentiero trovate una sorgente d’acqua, prima della baita privata Massodi. La parte finale del sentiero che conduce al Pedrotti, passando prima dal Tosa, è tutto roccioso ma non presenta particolari difficoltà.
Siamo arrivati al rifugio stanchi morti, ma davvero felici: il panorama da lassù è spettacolare!
Dal rifugio Pedrotti alla Bocca di Brenta
Dopo aver bevuto una birra per reintegrare, abbiamo deciso di proseguire fino alla Bocca di Brenta, che dal rifugio Pedrotti dista circa 15 minuti. Nel tratto finale appena prima di salire alla Bocca è presente un nevaio; era piuttosto battuto, quindi con un po’ di attenzione si riesce a superare tranquillamente.
Ritorno per la Valle delle Seghe
Il giorno successivo abbiamo deciso di scendere dallo stesso sentiero dell’andata fino al rifugio Selvata; da lì siamo passati dalla Valle delle Seghe, arrivando a piedi fino al centro di Molveno, dunque senza riprendere la funivia.
Il primo tratto è sottobosco, poi si passa su una carrozzabile completamente al sole (che noi abbiamo fatto verso le ore 12, un incubo!).
In definitiva, questa escursione ci è piaciuta tantissimo nonostante sia stata piuttosto impegnativa non tanto per la difficoltà del percorso quanto per la stanchezza; la consiglio a chi è già abituato a camminare in montagna, non la consiglio, invece, a famiglie con bambini (infatti al rifugio non ne abbiamo visti).
A presto
Ciarly
Link utili
- Vi rimando a questo link con il tracciato del percorso.
- Se siete interessati a qualche escursione con bambini in Trentino, vi rimando a questo articolo.
- Per rilassarvi durante le vostre vacanze in montagna vi consiglio di dare un’occhiata a questo link